La Salina Margherita di Savoia nel passato
Margherita di Savoia si pone oggi al primo posto in Italia per estensione e produzione grazie ai suoi 20 Km di lunghezza, 5 Km di larghezza e con una produzione media annua di circa 5.5OO.OOO quintali di sale.
Nell’antichità, a Margherita di Savoia, il sale si formava in modo spontaneo all’interno di conche create da fiumi torrentizi che, trasportando una grande quantità di detriti, col passare del tempo, provocarono la formazione di tanti isolotti paralleli alla costa, dando così vita ad una laguna. A questi detriti se ne aggiunsero altri provenienti dalle correnti marine che si depositarono tra gli isolotti della laguna formando un cordone ininterrotto. Questi nei decenni si sedimentarono a tal punto da formare vero e proprio suolo, dando vita al lago Salpi.
Alcune vasche presenti ancora oggi testimoniano le preistoriche origini della salina di Margherita di Savoia. Si tratta di due cabalette circolari scavate su una piattaforma di pietra nell’Età del Bronzo, impiegate per lo scolo dei sali di magnesio dai cumuli di sale.
La prima testimonianza grafica dell’esistenza della salina e della relativa produzione è rappresentata dalla Tavola Peuntigeriana, ossia una riproduzione medievale che rappresenta l’impero romano del sec. III d. C..
In questa tavola vi è un chiaro riferimento all’antico centro abitato denominato SALINIS. Nel sec. XII le saline erano sotto la giurisdizione di Canne e perciò denominate SALINAE CANNARUM. Nel 1294 il territorio di Canne e di conseguenza le saline furono annesse a Barletta, assumendo così la denominazione di SALINE DI BARLETTA.
Altre rappresentazioni grafiche dettagliate della salina si sono avute nei secc. XVI, XVII, XVIII, quando sotto il dominio della famiglia reale assunsero il nome di REGIE SALINE.
Nel ‘700 la salina occupava solo l’estremità più meridionale del lago Salpi che veniva indicato come “Pantano di Salpi" a causa delle sue acque basse fangose e quasi stagnanti. Così, per assicurare il ricambio e la circolazione dell’acqua, fu scavata una seconda foce di collegamento con il mare, ponendo le basi per creare l’ambiente straordinario che è oggi.
Dalla metà del sec. XVIII a oggi il lago fu bonificato e trasformato per la maggior parte nella salina attuale.
Nel 1879 il paese assunse il nome di Margherita di Savoia in onore della sposa di Umberto I.
Dopo il racconto dei momenti più emblematici della storia di questa splendida salina è bene sapere che il processo di cristallizzazione del Cloruro di Sodio (SALE DA CUCINA) è rimasto pressoché identico anche a distanza di millenni e l’opera dell’uomo, è valsa soltanto a moltiplicare e migliorare la produzione e i sistemi di raccolta.
Quindi il Sale Marino Italiano che consumiamo oggi è lo stesso oro prezioso che si contendevano i Romani, le popolazioni dopo di loro… e addirittura le precedenti.